Mi hanno detto: tu che c’eri, hai voglia di scrivere qualcosa sull’I.T.I.S. di Chivasso e di come è cambiato negli anni?
Ahi me, si c’ero… non da subito certo, ho avuto la prima supplenza ad inizio anni novanta, ma per diversi motivi questo istituto è un po’ casa mia.
Ma ripercorriamo brevemente quello che è accaduto in questi quarant’anni circa…
Queste le date ma quello che è accaduto tra le mura dell’istituto di via Marconi è una parte della storia dei “ragazzi” della città di Chivasso e del territorio che va da Brandizzo, Settimo, la collina oltre il Po, Gassino e oltre.
- Agli inizi degli anni 1970 Nasce l’istituto Tecnico Industriale “Leonardo da Vinci” indirizzo Meccanica
- 1989-90 si aggiunge l’indirizzo di Elettronica-Telecomunicazioni
- 1996-97 l’ITIS di Chivasso è aggregato all’Istituto “Casale” di Torino (indirizzi vari Chimica)
- Dal 2000-2001 è “Istituto di Istruzione Superiore “Europa Unita”, con l’ex “Magistrale” ora indirizzo “Scienze Umane” e “Linguistico”
Insieme alle notizie aggiungerò qualche nota di commento (scritta in blu), una interpretazione che qualcuno potrà condividere e ricordare, spero anche con un sorriso.
Quando agli inizi degli anni 70 apre l’Istituto Tecnico industriale è presente il solo indirizzo della meccanica, sono gli anni in cui c’è una forte presenza di aziende meccaniche sia in città sia nei paesi vicini dove sono presenti diverse attività; l’utenza è prevalentemente maschile e la figura professionale ha una base che si basa ancora molto su attività “pratiche” manuali.
La composizione a grandissima maggioranza maschile fa sì che ci sia un ambiente quasi “da caserma”, forse non è un caso che ad un certo punto il preside sia un ex militare, tanti genitori dei nostri studenti ricorderanno la figura imponente che si aggirava per i corridoi della scuola per vigilare sulla disciplina di studenti….. e docenti.
Passano alcuni anni e l’evoluzione del mondo industriale arriva anche alla scuola: nascono gli indirizzi “sperimentali” (saranno sperimentali per diversi anni).
Senza entrare nei dettagli cambia l’impianto delle materie dell’indirizzo meccanico e nel 1989 apre anche l’indirizzo di “Elettronica e Telecomunicazioni”.
Sono gli anni di innovazione in cui gli insegnanti lavorano come pionieri perché i libri di testo faticano a stare al passo con l’innovazione che arriva dall’elettronica e dall’informatica anche con le applicazioni alla meccanica.
In questi anni di sfida molti docenti scelgono di rimanere all’ITIS, con l’entusiasmo di chi sta affrontando un cambiamento: il cambiamento indicato dai “piani alti” e portato avanti poi praticamente giornalmente dai docenti che danno sostanza ad idee ed obiettivi… Ma in definitiva forse è proprio così che deve essere: siamo noi docenti, insieme agli studenti, a “vivere” la scuola… quindi, chi meglio di noi?
Nonostante il territorio continui a richiedere figure professionali di indirizzo tecnico il numero delle iscrizioni all’istituto tecnico diminuisce fino a che nel 1996 la scuola (ITIS) diventa “succursale” dell’Istituto Casale di Torino.
Gli studenti sono diminuiti e sono presenti poche ragazze che, per sopravvivere, si “mimetizzano” tra i compagni… ma di qui a pochi anni qualcosa sarebbe cambiato.
Nel frattempo l’evoluzione tecnologica trasforma anche i processi dell’industria meccanica e i laboratori con le “macchine utensili” diminuiscono per fare spazio a laboratori con PC e attrezzature più informatizzate…
Agli inizi degli anni 2000 l’Istituto Tecnico insieme con il liceo (ex Magistrale) diventa quello che oggi è l’”Istituto Europa Unita”.
Gli studenti dell’ITIS (“maschi”, sempre poche le ragazze mimetizzate) scoprono l’altra metà del cielo (il liceo ha un’utenza a maggioranza ragazze) …. e viceversa.
Negli anni seguenti l’indirizzo “Meccanica” diventa “Meccanica, meccatronica ed energia”, mentre “Elettronica e Telecomunicazioni” è sostituito da “Telecomunicazioni ed Informatica”
Per tre anni e attiva anche una sezione di meccanica al corso serale.
Come sempre accade quando realtà diverse si incontrano all’inizio c’è un po’ di diffidenza, ognuno è abituato al proprio ambiente e alle proprie convinzioni.
Manco a dirlo i primi a superare le barriere dei pregiudizi sono proprio le ragazze ed i ragazzi, e questo lo potevamo immaginare….
Poi, pian piano, anche i docenti si incontrano, discutono, qualche volta collaborano pur mantenendo le diverse identità e i benefici si notano anche nelle attività rivolte agli studenti.
Il risultato ad oggi è una scuola che si presenta: attiva, dinamica, inclusiva, aperta al territorio e fondamentalmente un posto dove “si sta bene”.
A questo punto, per chiudere il racconto, la tentazione sarebbe quella di “fare nomi e cognomi”; ad esempio Raffaele piuttosto che Angelo, Carlo, Aldo o Maria Teresa o… sono nomi a caso senza cognome perché per forza di cose sarebbero troppi.
Mi va però di citare per tutti una persona che ha seguito tutte le vicende dell’ITIS ed è stato anima, cuore, tecnico tuttofare, e anche poi il riferimento per tutto l’istituto fino a che ha raggiunto la meritata pensione lo scorso anno, qui basta solo il nome: Pasquale.
Ora è in pensione ma siamo talmente abituati alla sua presenza che…. ci sembra quasi di continuare a vederlo instancabile attraversare corridoi, uffici e laboratori dispensando sorrisi, buon umore e consigli per il lavoro.
Buon anno scolastico.
il Proffff (come direbbero i ragazzi: con tante f)
Francesco Clementelli