I mondiali di calcio per la prima volta vengono giocati in inverno e come paese ospitante è stato scelto il Qatar.
Molteplici polemiche hanno caratterizzato questa edizione, soprattutto per i 6.500 operai morti per costruire gli stadi che avrebbero dovuto ospitare i mondiali; altra preoccupazione, la persecuzione delle persone LGBTQ+: infatti in Qatar l’omosessualità è illegale e punibile con la detenzione; non ultimo, di solito le città che ospitano i mondiali assumono un’atmosfera carnevalesca, ma a Doha è quasi impossibile che questo accada, infatti l’alcol è servito soltanto nei bar e ristoranti degli hotel a quattro e cinque stelle e chi riesce a “raggiungere il bancone” deve sborsare tra i 14 e i 17 euro per una pinta di birra.
Tornado al “calcio giocato”, possiamo dire che questo è stato un mondiale pieno di sorprese.
La più grande è stata sicuramente la squadra del Marocco, capace di arrivare in semifinale, arrendendosi solo contro la Francia per 2-0; altre sono state l’eliminazione della Germania ai gironi eliminatori e quella, già alle qualificazioni, dell’Italia, la grande assente di questo mondiale (la seconda volta dopo Russia 2018).
Lo stadio della finale si è tenuta al Lusail Stadium, con una capienza di 80.000 spettatori.
Le squadre che si sono contese il titolo sono state Argentina e Francia.
La finalina 3°/4° posto ha visto protagoniste, invece, Marocco e Croazia.
I verdetti finali sono stati: 4° posto: Marocco, 3° Croazia, 2° Francia e… dopo una partita emozionante… campione l’Argentina di Messi.
Andrea
Articolo coordinato dai docenti del gruppo di inclusione